Un pò di Storia...
La formazione della band avviene per gioco nella primavera 2004, quando 3 giovani ragazzi scelgono di fondere l'immortale rock al rilassante ambient. La Line-Up vede : Steven Socket (basso e tastiere), Mark Santos (chitarra e tastiere) e Naniz (batteria e percussioni). La creatività della band si nota subito, il primo album infatti è ancora adesso la pietra miliare del gruppo, "Eclipse" datato 2004 è l'album piu significativo, seguono nel 2005 "The effects of Seasons" influenzato dalle sonorità spaziali e dall'elettronica del produttore John Sajis e nel 2006 "Is That All?" composizione molto piu rock e melodica delle altre, che vede alla chitarra, la collaborazione di Philip Iron nel brano "The Same Old Moon (Pt.1*Pt.2)". Dopo quasi 2 anni di stop, indecisioni, incertezze ed incomprensioni i 3 ragazzi sembrano voler risorgere e a testa alta fanno sapere che sono di nuovo al lavoro per la creazione di un nuovo concept album, pronto per la primavera del 2008...
La band
Steven Socket - Nasce a Pescara (ma di chiare origini anglosassoni) il 18 giugno 1982,appassionato di informatica e calcio, è il fondatore della band, impulsivo e narcisista e per certi versi molto introverso, bassista e tastierista della band, cerca sempre di innovare la propria
musica ispirandosi all'immortale musica dei Pink Floyd.
Mark Santos - Nasce a Pescara (anche lui di origine anglosassone) il 4 gennaio 1982,laureato in psicologia, ha una grande conoscenza musicale,calmo e riflessivo,è la mente critica della band, chitarrista e tastierista al contempo,accanito supporter degli Oasis e affascinato sopratutto dalla musica Indie.
Naniz - Nasce a Pescara (origine belga, ma tendenza all'africano) il 22 aprile 1982,grafico, grande dimestichezza con batteria e percussioni, il "bello" del gruppo come lo definiscono i giornali, chiaramente influenzato dalla musica africana e appassionato di fotografia, è un fan sfegatato di Ben Harper e Mike Portnoy.
Discografia
_2004 - ECLIPSE
"Il primo disco è sicuramente il più bello, perchè non sai se ne farai un secondo", questo è il commento al primo lavoro della band.Eclipse è un disco spontaneo,apocalittico,spaziale. In esso si fondono idee musicali incomprensibili e geniali intuizioni ambientative,che risultano inquietanti e malinconiche ma allo stesso tempo fresche e durevoli. Nella produzione della band, si nota una certa insicurezza e sicuramente dal punto di vista puramente produttivo non è un grande capolavoro, ma il modo di concepire la musica da parte dei 3 è assolutamente nuovo e intuitivo. Esso unisce per la prima volta sonorità rock a malinconici strumming e rilassanti passaggi ambientativi a magnifiche escursioni musicali.Ispirato dall'immortale musica dei Pink Floyd e dal Genio produttivo di Brian Eno, rimane ad oggi, il vero grande capolavoro dei Wires.
_2005 - THE EFFECT OF SEASONS
Il concetto nasce da una piccola idea, prende forma e diventa qualcosa di studiato,preciso,quasi perfetto. Come sarebbe possibile descrivere "gli effetti delle stagione", bene, prendete un disco, lo dividete in 4 parti e avete raggiunto il vostro obiettivo. Le stagioni sono un territorio già esplorato dalla musica new age e da gruppi quali "Marillion" di cui ricorderemo "Season End". Territorio esplorato quindi, ma non con la precisione e cura dei Wires, i suoni iniziano malinconici, e piano piano prendono forma, diventano piena rappresentazione di ogni stagione che si va a "ascoltare"; autunno, inverno, primavera e estate,un ciclo,che non ha fine. Dal punto di vista produttivo, il disco è brillante, curato nei minimi particolari dal produttore John Sajis, a cui vanno molti dei meriti di questo lavoro. Non ci sono errori in fase di mixaggio, sembra tutto rispecchiare la natura che si va a rappresentare sotto forma di musica. Un viaggio musicale che non si può descrivere con le sole parole.
_2006 - IS THAT ALL?
Il 2006 è l'anno di "Is That All?", disco molto diverso dai precedenti, esso vede il gruppo abbandonare le vesti dei ricercatori della psichedelia e cimentarsi nella costruzione di un rock melodico, tridimensionale, duro che dia gusto agli amanti del blues e del rock.Il lavoro è buono e vede l'ausilio di vari collaboratori, in fase produttiva, di mixaggio, di realizzazione stessa. Mantiene la stessa megalomania degli altri due dischi e incredibilmente raggiunge grazie all'ausilio e la collaborazione di Philip Iron (chitarra),la vetta della classifica strumentale su "acidplanet.com", con il brano "The Same Old Moon Pt.1". Realizzato con molta cura e dedizione,sotto la guida del solito John Sajis, proietta la band verso un nuovo universo musicale che porterà i 3 ragazzi a sperimentare nuovamente.
A grande richiesta publichiamo alcune immagini tratte dall'ultimo album
"Is That All?"




domenica 11 novembre 2007
the wires - reunion
Pubblicato da
tunis1
alle
21:10
Etichette: the wires
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2 commenti:
reunion annunciata...
il diamante pazzo è tornato...
di nuovo all'opera i ragazzi per la creazione della colonna sonora del film "Green Fields", diretto da David Nutter e co-prodotto da Damon Lindelof.
non mi si vedono le foto...
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